Impatto ambientale della carta: curiosità e falsi miti

La carta è ovunque e negli ultimi anni, con la crescente attenzione alla sostenibilità, la sua presenza si è ampliata ancora di più. Basti pensare a cannucce, stoviglie e altri oggetti prima realizzati in plastica e oggi sostituiti da equivalenti in carta. Questo cambiamento ha riacceso il dibattito sul vero impatto ambientale di questo materiale, alimentando una serie di miti e convinzioni spesso infondate.
Molte persone sostengono (erroneamente) che la carta abbia un alto impatto ambientale e perciò in questo articolo cercheremo di smontare alcune falsità sul tema.
Qual è davvero l’impatto ambientale della carta? In un’epoca in cui è fondamentale distinguere la realtà dalle semplificazioni e dalle fake news, proviamo a fare chiarezza su quelle che sono le false credenze più diffuse.
La produzione di carta è tra le principali cause di emissioni di gas serra: falso!
In realtà la maggior parte dell’energia impiegata nell’industria della carta è rinnovabile e l’intensità di carbonio del settore è sorprendentemente bassa, ricoprendo solo lo 0,9% delle emissioni climalteranti a livello europeo (European Environmental Agency, 2023).
L’industria della carta è una delle più attente alla sostenibilità ambientale, senza considerare che la produzione di carta moderna è molto più efficiente che in passato, grazie a tecnologie rivoluzionarie che riducono al minimo l’impatto ambientale.
La produzione di carta consuma davvero una quantità eccessiva di acqua?
È vero che l’acqua è necessaria nella produzione della carta, ma in verità la maggior parte dell’acqua utilizzata viene trattata e reimmessa nell’ambiente in condizioni controllate, o riutilizzata all’interno del ciclo produttivo.
L’industria cartaria europea ha inoltre ridotto significativamente il consumo di acqua negli ultimi decenni grazie a processi più efficienti e sistemi di riciclo interni. Dagli Anni ‘90, infatti, il consumo medio di acqua per tonnellata di carta è diminuito del 42% (Cepi, Key Statistics, 2022) e solo una piccola frazione dell’acqua prelevata viene effettivamente “consumata” (quindi non restituita all’ambiente).
Davvero tutta la produzione di carta dovrebbe impiegare solo materiali riciclati?
Sicuramente la pratica del riciclo risulta fondamentale in ottica di sostenibilità ambientale, ciononostante la carta purtroppo non è riciclabile all’infinito.
Le fibre di cellulosa col tempo e dopo ogni riciclo vanno gradualmente a degradarsi. Dopo 5-7 processi di riciclo, la carta diviene inutilizzabile ed è perciò necessario integrare sempre nuove fibre vergini.
Quindi ciò rende la produzione di carta insostenibile? Non proprio, perché il solo fatto di poter essere riciclata 5 volte o più la rende un materiale ideale in materia di economia circolare.
Inoltre, bisogna considerare che la fibra della carta proviene in gran parte da foreste gestite responsabilmente, per cui è prevista una nuova piantagione (o più) per albero tagliato.
In conclusione, la combinazione di carta riciclata e vergine assicura la qualità del prodotto e anche la sua sostenibilità ambientale.
Ma quindi la carta fa male all’ambiente?
Come ogni prodotto, anche la carta presenta un impatto ambientale, seppur minimo.
La sua produzione pesa sull’ambiente in maniera inferiore rispetto alle alternative digitali o ad altri materiali di origine sintetica, se consideriamo l’intero ciclo produttivo e di vita.
Inoltre, c’è da considerare che la carta è biodegradabile, compostabile e riciclabile più volte e, al contrario delle fibre sintetiche, questa non deriva da fonti fossili.
Le foreste adibite alla produzione cartaria, invece, possono contribuire alla biodiversità e all’assorbimento di carbonio.
In conclusione
La carta è un materiale che viene impiegato in svariate produzioni. Oltre a essere molto versatile, la sua produzione è anche adatta ad un rinnovamento costante, grazie all’impiego di tecnologie sempre più sofisticate.
Molte delle critiche rivolte alla carta si basano su percezioni errate o visioni parziali dell’argomento, che è invece molto più complesso.
L’industria cartaria, in particolare quella europea, ha compiuto enormi passi avanti nella riduzione dell’impatto ambientale, adottando pratiche sostenibili e investendo in innovazione.
La carta, se prodotta e gestita responsabilmente, rappresenta una risorsa rinnovabile, riciclabile e a basso impatto ambientale, perfettamente in linea con i principi dell’economia circolare.
Anche Tubitex sceglie di tutelare l’ambiente, realizzando tubi in cartone riciclato: un piccolo gesto che, inserito in una filiera virtuosa, può fare una grande differenza per il nostro Pianeta.
Anche tu puoi fare la tua parte scegliendo carta certificata, riciclando correttamente e informandoti correttamente per superare i falsi miti!