Packaging sostenibile – La sfida degli imballaggi riciclabili

Il packaging sostenibile è un obiettivo che interessa sempre di più sia il pubblico (clienti sempre più interessati dall’impatto dei propri consumi sull’ambiente) che le aziende (allo scopo di ridurre i costi di produzione e apparire più attraenti verso i potenziali acquirenti).
La sostenibilità del ricorso al packaging è oggi un tema centrale che interessa tutte le fasi della produzione, a partire dalla scelta dei materiali impiegati.

Packaging sostenibile – Perché è così fondamentale?

Secondo Doxa, in un campione di italiani intervistati a febbraio 2021 il 70% di essi dedica tutto il tempo necessario a separare gli imballaggi come richiesto dalla raccolta differenziata. Tuttavia, il 17% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni non è disposta a impiegare più di un secondo per separare i componenti degli imballaggi per attuare una raccolta differenziata tra cartone, plastica e altri materiali. Il 12%, tra i 18 anni e i 34 anni, è disposto a impiegare fino a 10 secondi.

Da ciò ricaviamo l’impressione che non tutta la popolazione sia disposta a dedicare la raccolta differenziata tutto il tempo necessario per distinguere i vari materiali in modo da poter attuare un pieno riciclo di tutti i materiali riutilizzabili.
La riciclabilità dei materiali compositi quindi non è un obiettivo pienamente raggiunto, fino a quando è necessaria la partecipazione da parte della popolazione nella fase di separazione dei componenti uniti (pensiamo alle confezione del latte di cartone il cui tappo è in plastica, che deve essere quindi estratto manualmente dal resto

La sfida consiste nel realizzare imballaggi per alimenti e altri scopi, composti per la maggior parte da elementi riciclati e che devono richiedere il minimo sforzo da parte degli utilizzatori per separare le parti che non possono essere riciclate insieme.

Il packaging sostenibile è un imballaggio progettato per impattare il meno possibile sull’ambiente e che allo stesso tempo svolge al meglio le sue funzioni di protezione e conservazione.
La produzione di imballaggio sostenibile è retta dai principi di:
● riduzione della necessità di materia prima,
● semplificazione dell’imballo,
● ricorso principalmente a materiale riciclato
● rendere più immediate le attività di riciclo

Le normative europee, d’altronde, pongono obiettivi sempre più ambiziosi di riciclabilità degli imballaggi, che vengono incontro alle esigenze dei consumatori di prodotti sempre più eco-friendly. Gli studi di Packaging World evidenziano che il 47% degli intervistati intende avvalersi di packaging sostenibile, il 28% intende servirsi di prodotti di fonte etica, il 17% vuole prodotti di origine biologico e il 9% richiede metodi di trasporto di ridotto impatto ambientale.

Gran parte dell’impegno ricade sulle aziende di produzione che devono riuscire a ridurre la necessità di materiale di packaging riducendo gli sprechi. L’eco design viene indirizzato a obiettivi di benefici sociali (venire incontro alle preferenze dei consumatori e migliorando l’appeal dell’azienda), economici (ridurre i costi legati all’approvigionamento di materiali) e ambientali (ridurre la produzione di materiali che finiscono nell’ambiente). Il design dal canto suo deve puntare a ridurre gli sprechi, a limitare i consumi energetici, a contenere le emissioni e a incentivare il riuso.

Packaging ecosostenibile – Le novità di imballaggi riciclabili che ci attendono

L’industria del packaging deve puntare a implementare soluzioni innovative capaci di raggiungere performance avanzate come quelle delle plastiche. Si punta a elementi biodegradabili, riciclabili e riutilizzabili che non gravino sull’ambiente tanto quelli tradizionali.
L’impiego del cartone si sta evolvendo per ridurre la grammatura delle singole confezioni al fine di rendere queste pratiche sempre più eco sostenibili. La certificazione FSC® attesta la provenienza di carta e cartone da foreste oggetto di produzione ecosostenibile, sia a livello naturale che di rapporto con i lavoratori e le popolazioni locali.

Tra le materie più promettenti per ridurre il ricorso a materiali a impatto ambientale abbiamo:
la polpa di cellulosa: un composto di origine vegetale ottenuto da fibre vergini di scarto dalla lavorazione della canna da zucchero e del bambù
Mater-BI: bioplastiche compostabili composte da amido di mais, materie prime rinnovabili e di origine fossile
● alghe marine
miscele a base di nanoclay, lignina e fibre di legno
● Acido Polilattico: bioplastiche decisamente impermeabili e dall’ottima resistenza meccanica, impiegate soprattutto per prodotti alimentari, giocattoli
cellophane: prodotto di origine naturale derivante dalla cellulosa delle piante, prediletto specialmente dall’industria alimentare. Può essere facilmente lavorato sotto forma di fogli e bobine

Questi materiali innovativi potranno sicuramente sviluppare progressivamente prestazioni sempre più soddisfacenti e introdurre nuove funzioni vantaggiose sia per le necessità di packaging che di comunicazione con i clienti. In questo modo sarà possibile da un lato venire incontro alle legittime aspirazioni di ecosostenibilità della clientela, da un altro di confermarsi come attori di mercato autorevoli e attenti sia alle necessità del proprio pubblico che di quelle dell’ambiente.